La ragazza del treno

E' stato il romanzo giallo dell'estate 2015, sfido a trovare una libreria che non lo abbia inserito nelle sue classifiche e novità. E, da amante dei gialli quale sono, non potevo esimermi dal leggerlo.

La storia è stata scritta dall'esordiente Paula Hawkins ed edita da Piemme. La vicenda è ambientata a Londra e la protagonista è Rachel, una donna nella quale nessuno vorrebbe rispecchiarsi: a causa del dispiacere di non poter avere figli è diventata un'alcolizzata e per questo perde prima il marito (che la lascia per un'altra donna) e poi il lavoro.

Rachel però riesce a trovare asilo in casa di una sua amica e, per non farle capire che ha perso il lavoro, tutti i giorni prende il treno per far finta di recarsi in ufficio. E, durante il viaggio, osserva le case delle altre persone dal finestrino. In particolare si sofferma su una casa, abitata da una giovane coppia e situata nello stesso quartiere dove il suo ex marito vive con la nuova compagna: la donna è convinta che la loro vita sia perfetta e densa di soddisfazioni ma, una mattina, quello che vede la lascerà senza fiato. E questo sarà solo l'inizio perchè poi verrà a sapere che la ragazza (che, nelle sue fantasie, chiama Jess) è scomparsa: cosa può esserle successo? Tanto più che Rachel, quella sera, si trovava proprio nello stesso quartiere: peccato fosse ubriaca e che non ricordi nulla, a parte un misterioso uomo dai capelli rossi che potrebbe averla aggredita mentre barcollava nel sottopassaggio della stazione.

Ovviamemente non scriverò di più, ma ci terrei a mettere in luce quelli che per me sono i punti di forza e quelli più deboli del romanzo. Considerando i primi, vorrei mettere in rilievo la capacità dell'autrice di avvinghiare il lettore: la storia scorre in modo semplice e avvince, non si smetterebbe mai di leggere. Poi ho apprezzato l'atmosfera creata nella storia: cupa, misteriosa, tipica del cielo grigio di Londra. E, da ultimo, ho gradito l'alternanza dei punti di vista tra la protagonista e gli altri personaggi femminili del romanzo.

Come punti deboli invece mi viene da considerare il numero ridotto dei personaggi, talmente minimo che, esclusi un paio di sospettati, si riesce facilmente a capire chi è l'assassino. Di solito, quando leggo un giallo, non mi piace fare troppe congetture, preferisco farmi trascinare dalla trama per poi stupirmi, una volta scoperto il colpevole. Invece, in questo caso, pure io sono riuscita a capire il finale della storia! E questo non va bene....

Sì, insomma, la storia prende, si fa leggere bene, incuriosisce e appassiona ma, alla fine, la sensazione che ho avuto una volta chiusa la quarta di copertina è che, alla fin fine, la narrazione sia carina, ma non così originale. Sinceramente, dai primi capitoli, mi aspettavo un po' di più.

Alla prossima lettura! :-)

VOTO: 7/10